Relazione tecnica: Alto comfort per il trattamento ortodontico

· Una buona ergonomia: il riunito EMCIA ORTHO

La creazione di una gradevole atmosfera di lavoro è indispensabile per un trattamento ortodontico sicuro e senza stress. Non da ultimo perché, accanto agli adulti, spesso si hanno pazienti giovani e, in futuro sempre più spesso, anche pazienti anziani in cui i tempi di attenzione ridotti e le limitazioni della mobilità giocano un ruolo. Molteplici soluzioni individuali per ortodonzia puntano a uno svolgimento efficiente e allo stesso tempo confortevole della terapia ‒ per il dentista, il team di assistenti e i pazienti. Il perno e centro dello studio: il riunito che dovrebbe inserirsi armonicamente nello studio non solo sul piano visivo ma anche funzionale ‒ preferibilmente senza ingombro, secondo le esigenze degli operatori e salvaguardando i pazienti.


Per le particolari esigenze di uno studio di ortodonzia esistono anche nei riuniti versioni particolari che affiancano gli ortodontisti e i dentisti che fanno trattamenti ortodontici sulla via di trattamenti con esito positivo. Un obiettivo: la realizzazione di una modalità operativa efficiente e al tempo stesso confortevole con il minimo stress. In quanto elemento centrale, il riunito ha un interesse particolare ‒ non solo dal punto di vista del paziente. Indubbiamente può anche essere allettante per l'occhio che "ama il design", ma in ogni caso deve soddisfare al massimo la funzionalità clinica, e preferibilmente per tutta la vita (lavorativa). Un aspetto importante viene spesso trascurato, almeno finché i dolori non si fanno sentire: parliamo dei dolori alla nuca e alla schiena, che in tanti operatori si fanno sentire nel corso degli anni di lavoro. In quasi il 90% dei dentisti con proprio studio sono già insorti una volta – in quasi il 70% questi dolori insorgono nel corso di una settimana, nel 50% dei casi addirittura in quattro ore di trattamento1. Una postura lavorativa che non causa dolori all'operatore si ripercuote positivamente non solo sul benessere fisico, ma indirettamente anche sulla qualità del trattamento: perché solo chi si sente bene può garantire ogni giorno nello studio prestazioni di altissima qualità.

Lavorare in ergonomia ‒ una breve pratica per benefici a lungo termine

I disturbi menzionati sono quasi sempre la conseguenza di posture scorrette. Che i dentisti siano esposti a questa problematica come quasi nessun altro gruppo di medici è evidente: per avere una panoramica ideale nel cavo orale si accostano per lo più a lato del paziente ‒ il risultato è una postura lavorativa contorta. Mentre la maggior parte dei pazienti abbandonano la poltrona dopo un tempo relativamente breve, "il dentista deve tenere duro tutto il giorno, per tutta la vita lavorativa" come conferma il Prof. Dr. Jerome Rotgans, presidente dell'European Society of Dental Ergonomics (ESDE)2. Rotgans consiglia di essere quanto più spesso possibile consapevoli della propria postura non solo nello studio, ma anche al di fuori. Ciò previene anzitempo l'abitudine a posture dannose; inoltre consiglia pause durante il trattamento, passare dalla posizione seduta alla posizione in piedi e fare qualche passo in più (ad es. andare a prendere il paziente in sala d'attesa).

Nel frattempo la maggior parte dei dentisti conosce la tecnica di trattamento ergonomico-funzionale che risale al dentista statunitense Dr. Daryl R. Beach e che viene praticata con successo già dagli anni cinquanta. Questa tecnica garantisce una modalità operativa che non comporta quasi dolori: l'operatore evita carichi fisici e impara a lavorare in una postura bilanciata. Il Dr. Beach incoraggia di conseguenza una posizione di trattamento che mira alla postura fisiologica del corpo e a movimenti naturali; questo metodo si basa infatti innanzitutto su una postura naturale e stabile in cui si attivano solo gli avambracci. L'operatore siede in posizione eretta, rilassata e bilanciata riducendo i carichi fisici a un minimo; in questo modo previene con efficacia i dolori consueti del dentista, come il mal di schiena.

Applicazione coerente con l'aiuto di appositi riuniti odontoiatrici

Già più di mezzo secolo fa, la collaudata tecnica di ergonomia secondo il Dr. Beach aveva esercitato un influsso determinante sulle nuove generazioni di riuniti: ecco quindi che il produttore giapponese Morita aveva sviluppato una poltrona per pazienti che soddisfa le esigenze di una postura lavorativa possibilmente ergonomica – e che nel 1964 rivoluzionò il modo di lavorare dei dentisti: con il riunito Spaceline l'azienda presentò la prima postazione di trattamento al mondo in cui si può trattare il paziente sdraiato stando seduti. Il riunito rappresentò così una controproposta ottimizzata ai modelli precedenti degli anni cinquanta. Se i convenzionali modelli europei prima del 1963 erano piuttosto ingombranti e grossolani, con Spaceline entrò negli studi un design innovativo. Secondo il Dr. Beach, l'allineamento del riunito sulla posizione a ore 12 è predestinato alla precisione, perché la disposizione degli strumenti sia nello schienale che nell'elemento dentista e assistente consente un accesso ottimale in qualsiasi momento – senza torsioni della colonna vertebrale né fastidiosi riaggiustamenti. Inoltre tutti gli elementi di comando, ad es. per i manipoli e il controllo del riunito, sono concentrati in un comando a pedale e la forma del poggiatesta semitondo è ottimizzata per fissare la testa del paziente al centro, in una posizione comoda. Inoltre la postazione di lavoro favorisce una postura naturale e considera le sequenze intuitive dell'operatore nonché i percorsi del team. Al centro della soluzione Spaceline c'era e c'è tuttora l'uomo, come dimostrano anche i modelli attuali di Spaceline EMCIA.

Creare spazio – per giovani e meno giovani

Anche gli ortodontisti approfittano dei riuniti della linea Spaceline EMCIA, perché per le esigenze particolari dei loro studi esiste un'apposita variante ORTHO. Essa non solo consente un trattamento preciso e che preserva la schiena, ma è anche salvaspazio: con il vassoio orientabile aggiuntivo, gli strumenti integrati nello schienale della poltrona e il poggiapiedi ribaltabile, il riunito EMCIA ORTHO ottimizza il workflow e garantisce più libertà di movimento per il team. Gli strumenti integrati sono utili, tra l'altro, nel trattamento dei bambini, in cui l'apparato locomotore non è ancora del tutto sviluppato, e degli anziani con limitazioni della mobilità: questi pazienti possono scendere con più sicurezza dalla poltrona perché non ci sono flessibili degli strumenti che ostacolano il movimento. Questa libertà di movimento esaudisce altresì il desiderio di avere una sfera privata, perché si possono installare anche più riuniti in un locale come anche creare intimità in un comparto di trattamento; uno sviluppo che diventa sempre più rilevante a fronte della crescente età dei pazienti. Così il design a minimo ingombro apre numerose opportunità nella configurazione degli spazi, ad esempio si possono disporre più riuniti più riuniti su una superficie oppure si possono allestire ambulatori più piccoli.

Un punto a favore per i pazienti pediatrici o con mobilità limitata è il poggiapiedi a ribaltamento automatico, che consente di sedersi e rialzarsi dalla poltrona senza ostacoli. L'opzione della seduta eretta garantisce inoltre una diagnostica funzionale efficiente (ad es. nelle disfunzioni cranio-mandibolari); in questa postura si può eseguire un'impronta esatta del mascellare nella sua posizione naturale. Un ulteriore comfort per il paziente lo offre la modalità Slow Speed (vantaggiosa per il lavoro con il microscopio) e speciali imbottiture che si adattano ai contorni del corpo riducendo al minimo i fattori di sollecitazione e affaticamento anche nei trattamenti più lunghi.

Supporto ottimale del flusso di lavoro

La soluzione di trattamento Spaceline EMCIA è affiancata da strumenti dalla configurazione ergonomica (ad es. ablatori, pinza per estrazione, specchio orale; tutti di Morita). Anche per la diagnosi, che è il punto di partenza di ogni trattamento ortodontico, sono predisposte soluzioni efficienti e al tempo stesso delicate: il sistema combinato Veraviewepocs 3D R100 dispone ad esempio di uno straordinario campo visivo triangolare Reuleaux, che è stato ideato secondo la forma naturale dell'arcata e riproduce solo le aree clinicamente rilevanti (la "R" in "R100" sta per triangolo Reuleaux). Per l'IDS l'apparecchio è stato esteso con due nuovi campi visivi (con diametri Ø R100 × 40 mm e Ø 80 × 40 mm) che permettono un adattamento più individualizzato dell'altezza e semplificano così l'imaging dell'arcata superiore e inferiore. Il risultato: un allineamento ancora più preciso sul paziente con la minor esposizione possibile, di cui approfittano in prima linea bambini e adolescenti nei trattamenti ortodontici.

Equipaggiamento per una vita lavorativa lunga e confortevole

In un arredo così moderno dello studio gli sviluppi attuali, come l'invecchiamento della società, pongono gli ortodontisti anche di fronte alla questione: quali riuniti fanno fronte alle esigenze in trasformazione, come per esempio la percentuale crescente dei pazienti adulti? Anche qui torna utile la coerenza della linea Spaceline, che vanta oramai più di 50 anni. Nel corso di tutto il suo sviluppo la serie è sempre rimasta fedele al suo principio di tenere l'obiettivo puntato sulla persona. È evidente: il desiderio di un trattamento possibilmente efficiente e al tempo stesso confortevole è senza tempo, la vita lavorativa (del dentista) tuttavia giunge prima o poi al meritato termine ‒ preferibilmente senza dolori. Per tutti gli ortodontisti che nella prassi quotidiana non vogliono proprio "piegarsi", Morita offre anche workshop sulla modalità di lavoro che non affatica la schiena (Nota: 14 punti di formazione). Gli esperti insegnato come si pratica un trattamento partendo dalla posizione a ore 12 con una postura naturale. Oltre alla modalità operativa rilassante del Dr. Daryl Beach e alla consulenza di esperti, anche il riunito EMCIA ORTHO è pronto ad affiancare tutti coloro che desiderano ottimizzare i loro successi nei trattamenti – per una vita lavorativa lunga e senza dolori.


1 William H. M. Castro, Victor P. Meyer, Wolfgang Micheelis (2002): Nacken- und Rückenschmerzen und was sie für den Zahnarzt bedeuten. Zahnärztliche Mitteilungen 92, no. 23/2002. Pagg. 56-58. URL: http://www.zm-online.de/dl/1/4/7/9/ZM_23_2002.pdf

2 Der Freie Zahnarzt (2014). Die ewigen Leiden. annata 58, edizione 12/2014, pagg. 14-15. URL: http://www.fvdz.de/files/DATEIANHAENGE/DFZ/Titelthema_Berufsrisiken_444378_online.pdf

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